Teorema

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Scheda tecnica
note di regia



Spettacolo teatrale per maschere, musica e danza da “Teorema” di Pier Paolo Pasolini


Drammaturgia: Marcelo Guardiola e Giorgia Marchiori
con Marcelo Guardiola e Giorgia Marchiori
Musicista: Marcelo Guardiola
regia: Marcelo Guardiola
Maschere: Adriano Cattaneo
Scenografia e costumi: Marcelo Guardiola e Giorgia Marchiori
Musiche originali: Marcelo Guardiola
Foto di stampa:Giuseppe Palazzolo
Realizzazione:Teatro Migrante
Produzione:Alphaville Cineclub e Teatro Migrante per il II Festival delle Scritture Cinematografiche di Roma

Sinossi:
Un affascinante musico viene ospitato nella casa di una famiglia borghese milanese sconvolgendone le identità. Intesse, attraverso gli strumenti musicali che tocca di volta in volta (tamburello, corno inglese, bandoneón, chitarra, flauto dolce) relazioni sessuali con ognuno dei cinque membri: la serva, il figlio, la madre, la figlia ed il padre. Al suono dello strumento con cui l’ospite ammalia di volta in volta ciascuno dei membri familiari, ne risveglia il corpo che comincerà a seguire l’impulso della musica liberandosi in una danza. Alla sua partenza, la vita di questi prenderà una svolta definitiva: la serva diventerà santa, il figlio pittore, la madre ninfomane, la figlia entrerà in coma e il padre abbandonerà tutto e donerà la fabbrica agli operai.
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Scheda tecnica:
Teorema ha una durata di 60 minuti circa. Il cast è formato da due attori-musicisti-ballerini che interpretano vari personaggi attraverso l’uso di diverse maschere. Lo spettacolo è ideale per teatri piccoli, con palco all’italiana.

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Note di regia:
Pasolini e la Commedia dell’Arte.

L’accostamento della Commedia dell’Arte a Teorema di Pasolini deriva da un motivo fondamentale e cioè il tema che li accomuna: la derisione del mondo borghese. La Commedia dell’Arte rappresenta infatti l’ultimo baluardo prima della nascita e dell’imporsi in Occidente del teatro borghese, ossia di un teatro che, lungi dal castigare popolarmente il costume borghese, lo pone al centro della scena in tutta la sua serietà e normalità (v. Goldoni).
Abbiamo inoltre trovato interessante muoverci in una direzione antropologica, sul modello delle attualizzazioni pasoliniane di classici come Medea o gli Appunti per un’Orestiade africana, nell’intenzione di adottare la metodologia di Pasolini verso i classici allo stesso Pasolini.
L’accostamento della Commedia dell’Arte ci è pertanto sembrato interessante in quanto ci permetteva di applicare la ricerca antropologica alle radici italiane del poeta riadattando al contempo un genere teatrale che per eccellenza nasce dalla derisione del mondo borghese.
A livello invece di costruzione drammaturgica e di messa in scena, l’accostamente Pasolini-Commedia dell’Arte ci viene consentito dal carattere fortemente antinaturalistico e metaforico di Teorema.
L’intreccio di Teorema, ossia la storia “scandalosa” delle relazioni sessuali dell’ospite con ogni membro della famiglia, è in realtà una metafora della rivoluzione con cui la borghesia passa dall’era del possesso e della conservazione a quella della produzione e del consumo propria del consumismo capitalistico. Come pertanto nel testo ogni elemento narrativo è una metafora, così nella nostra rivisitazione lo è ogni elemento visivo, per acuire il fatto che in Teorema la storia narrata è in funzione della metafora e non viceversa. Si tratta dunque di un teatro interamente metaforico in cui la narrazione avviene non per parole, ma prevalentemente per immagini e musica.
Quanto all’estetica dello spettacolo, l’accostamento Pasolini-Commedia si risolve in una attualizzazione della Commedia dell’Arte. Quest’ultima si compone dei seguenti elementi:
1) Il teatrino: la scenografia vuole essere una attualizzazione del carro-teatrino della Commedia in una versione ancora più povera: il teatrino di Teorema è infatti costituito esclusivamente da un insieme di veli bianchi appesi al soffitto.
2) Le maschere: le maschere utilizzate sono le neutre per i membri della famiglia, la morella per la serva e il medico della peste per l’ospite. Si tratta di maschere della Commedia dell’Arte che sono state riadattate in funzione dei personaggi di Teorema, come si legge più sotto:
La famiglia: maschere neutre bianche.
Le maschere neutre nella Commedia dell’Arte sono utilizzate come maschere di camuffamento cioè come maschere che nascondono l’identità, a differenza delle maschere espressive. Nella nostra rivisitazione, a differenza della Commedia dell’arte, i membri della famiglia non sanno di avere una maschera (sociale) e prendono dunque la maschera di camuffamento per la propria identità. Ciò porta ad una maschera neutra più materica rispetto a quella classica.
La lunghezza delle maschere utilizzate varierà a seconda dell’età del personaggio: maschera totale per i genitori e parziale per i figli, per sottolineare visivamente il progressivo “mascheramento” sociale.
La serva: la morella.
La maschera della morella è anch’essa una maschera di camuffamento che però veniva indossata sia dalla serva di una padrona sia dalla padrona stessa per non farsi riconoscere scambiandosi il ruolo in situazioni compromettenti .
L’ospite: il medico della peste.
Originariamente si trattava di una maschera medica vera che veniva indossata in tempo di peste per evitare il contagio: per questo motivo tale maschera possiede un lungo becco.
L’utilizzazione di questa maschera per l’ospite deriva da due motivi principali: per la sua evidente e marcata natura fallica, accentuata dal colore e dalla lucidità, e in secondo luogo per il fatto che, non essendo una maschera neutra, esemplifica il riuscire a preservare la propria diversità pur nel contagio generale (in specifico, nel “contagio” dell’imborghesimento consumista ossia all’interno del processo di identificazione dell’uomo con il borghese messo a tema da Pasolini).
3) La musica e la danza: come nella Commedia dell’Arte, così nella nostra rivisitazione le due arti tornano ad interagire con l’azione teatrale, inserendosi al contempo nella dimensione metaforica dell’intero spettacolo; in questo senso specifico, sono una metafora della relazione sessuale dell’ospite con gli altri personaggi. Gli strumenti suonati in scena dall’attore che interpreta l’ospite sono: tamburello per la serva, chitarra per la figlia, corno inglese per il figlio, bandoneón per la madre, flauto dolce per il padre. L’ospite suona lo strumento musicale a seconda del personaggio che a sua volta comincia a danzare interagendo con la musica prodotta dallo strumento specifico.
La ricerca e la costruzione dello spettacolo è avvenuta in Veneto, terra natia della Commedia dell’Arte, delle sue maschere e di tanta bellezza…

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